
Adolescenti: come eliminare le convinzioni negative!
Come aiutare i figli adolescenti ad avere un dialogo interiore positivo per superare gli ostacoli con serenità ed eliminare convinzioni negative?
Ognuno di noi ha la tendenza a parlare con se stesso nella propria mente (a volte anche ad alta voce). Questo dialogo interiore è un meccanismo naturale e molto importante, poiché è in grado di influenzare il proprio stato d’animo, sia in positivo che in negativo.
Soprattutto durante il periodo dell’adolescenza questi commenti interni possono rivelarsi negativi e creare così una sofferenza emotiva. Più il dialogo interiore sarà positivo e costruttivo, più i ragazzi saranno in grado di affrontare i cambiamenti sia fisici che sociali che li stanno investendo e riusciranno a superare ostacoli e difficoltà con maggiore serenità, sviluppando così la resilienza e rafforzando le proprie potenzialità.
Ora, per capire meglio la qualità di tale dialogo interiore, facciamo una lista dei tipi di pensiero “disfunzionali” (i quali sono elencati ed analizzati in modo approfondito dalla PNL – Programmazione Neuro-Linguistica), raggruppandoli per categoria.
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Pensieri assolutistici
Indicano esigenze assolute e vengono espresse con frasi tipo: “Devo assolutamente aver quel nuovo telefono”, oppure “Devo per forza uscire questa sera”.
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Pensieri catastrofici
Quando pensano che se succederà un determinato evento sarà al cosa peggiore che gli possa capitare: “Se non vado alla festa di Sara non mi parlerà più nessuno e verrò escluso dal gruppo”.
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Pensieri che esprimono intolleranza
Questi pensieri indicano una bassa tolleranza nei confronti delle frustrazioni e vengono espressi con frasi tipo: “Non posso sopportare di prendere 5 in matematica” oppure “Non tollero più la prof di italiano”.
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Pensieri di svalutazione di se stessi e/o degli altri
Tali pensieri possono esprimersi con frasi del tipo: “Ho preso 5 in storia, sono un fallimento totale” oppure “Ho sbagliato il tiro in porta, faccio schifo”.
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Generalizzazioni
Quando vengono spesso usati termini come: mai, sempre, tutti, nessuno. “Nessuno mi vuole bene”, “Ce l’hanno tutti con me”, “Devo sempre fare quello che vuoi tu”, “Non mi ascolti mai”, ecc..
Cosa fare per aiutare il proprio figlio a pensare in modo realistico e più positivo?
Occorre aiutare i propri figli a sintonizzarsi col proprio dialogo interiore per imparare ad intercettare i pensieri “disfunzionali” e modificarli di conseguenza.
Di Pietro (1999) ha individuato 5 fasi attraverso cui i genitori possono insegnare ai propri figli ad avere un dialogo interiore positivo.
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Esaminare il proprio dialogo interiore
Per poter aiutare i propri figli è necessario partire da se stessi. Occorre quindi imparare a riconoscere i propri modi di pensare e di reagire agli eventi, ed eventualmente modificarli.
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Osservare il proprio figlio per almeno 3 settimane
Attraverso l’ascolto attivo provate a segnarvi i commenti abituali di vostro/a figlio/a e le situazioni in cui si presentano. Per esempio quando non riesce in un determinato compito, oppure prima di andare a scuola, ecc.. Le frasi che tenderà ad utilizzare di più vi faranno capire il suo modo di pensare.
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Far capire loro il concetto di dialogo interiore
Prendete una situazione per lui/lei problematica e raccontategli cosa succedeva a voi quando avevate la stessa età. Ciò è importante per fargli capire che tutti parlano con se stessi, e che a seconda di ciò che ci si dice ci si può sentire meglio oppure peggio. Facciamo un esempio:
“Quando avevo la tua età mi agitavo anch’io prima di una interrogazione. Cominciavo a dire a me stesso che non ce l’avrei mai fatta ad imparare tutte quelle nozioni, che avrei fatto una figuraccia davanti a tutta la classe e che gli altri mi avrebbero poi preso in giro. Pensare tutte quelle cose mi faceva venire ancora più ansia e di conseguenza non riuscivo più a studiare. Tu cosa pensi quando ti trovi in questa stessa situazione?”
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Dimostrare come pensare in modo positivo
Pronunciate spesso ad alta voce frasi del tipo: “E’ difficile ma ce la posso fare” oppure “Adesso ce la metto tutta e ci riprovo finché non ce l’avrò fatta”, ecc..
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Riflettere insieme per correggere i pensieri negativi
Si possono fare insieme delle riflessioni per portare il/la ragazzo/a a porsi delle domande e mettere alla prova la veridicità di certi suoi pensieri. Ciò lo/a aiuterà a comprendere la falsità, l’illogicità o l’esagerazione di tali pensieri. Possiamo anche fargli degli esempi di come noi stessi riusciamo a modificare il nostro dialogo interiore e delle frasi che ci diciamo per auto-motivarci.
Dal negativo al positivo
Il processo di cambiamento dei pensieri “disfunzionali” porta alla sostituzione dei pensieri negativi con pensieri nuovi e positivi. Il messaggio deve essere semplice, breve e formulato in termini positivi (senza usare negazioni). Per esempio: “Se rimango calmo e concentrato ce la posso fare” oppure “E’ fastidioso ma presto finirà” o ancora “Riuscirò a sopportarlo”, ecc..
Ovviamente ci vuole un po’ di allenamento e le emozioni negative si continueranno a presentare perché sono normali e fanno parte della vita. Ciò che cambierà sarà il modo di affrontare le difficoltà e tali emozioni saranno meno intense e di conseguenza più gestibili, sviluppando così una forte intelligenza emotiva.
Come dice Richard Bandler, il padre fondatore della PNL (Programmazione Neuro-Linguistica): “Se cambio come penso cambia come mi sento, di conseguenza cambia anche ciò che posso fare!”