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Coaching genitori per migliorare rapporto con figli e superare conflitti

Quanti conflitti nascono ogni giorno tra genitori e figli adolescenti?

Anche se può sembrare strano detto così, litigare con i propri figli fa bene e non è per forza negativo!

Nel momento in cui i figli si ribellano ai genitori stanno manifestando il loro punto di vista. Ciò vuol dire che sono cresciuti con persone in grado di sostenere il proprio pensiero e che gli hanno insegnato a fare altrettanto.

Avere un figlio che si ribella alle regole di casa significa quindi che si sente abbastanza sicuro di sostenere un pensiero in contrasto col genitore, senza temere che l’amore nei suoi confronti venga meno.

Litigare è un fenomeno fisiologico e diventa un momento di crescita e di consapevolezza sia per i genitori che per i figli.

Per questo ho esordito dicendo che litigare fa bene!

Ma come gestire al meglio questi “accesi scambi di opinione”?

Ecco 10 punti da tenere sempre presenti.

  1. Sii flessibile e fagli capire che su alcuni punti si è disposti a contrattare.
  2. Ascolta attivamente tuo figlio senza interromperlo.
  3. Trova delle vie di fuga usando l’ironia, senza però metterlo in imbarazzo.
  4. Evita insulti e offese personali (a volte diventa estremamente difficile non usare parole pesanti…è normale).
  5. Mettiti nei suoi panni! L’empatia ci aiuta a comprendere l’altro e trovare soluzioni vinci-vinci.
  6. Proponi delle alternative, servono da ponte per venirsi in contro.
  7. Evita accuse dirette.
  8. Parla del suo comportamento, evitando critiche sulla sua identità.
  9. Rivela come ti senti tu, come quella situazione ti fa stare.
  10. Alla fine tendi la mano all’avversario per fargli capire che ogni cosa si aggiusta e che gli vuoi bene.

Quali sono i motivi principali che fanno scatenare i conflitti tra genitori e adolescenti?

I motivi principali che portano al conflitto con i propri figli sono essenzialmente due: la scarsità di risorse e la lotta di potere.

Partiamo dalla prima, la scarsità di risorse.

Ci sono momenti in cui i nostri figli pensano di avere assolutamente bisogno di una qualsiasi risorsa che al momento non gli viene concessa!

Il motorino, il cellulare nuovo, lo slittamento dell’ora del coprifuoco, quel particolare oggetto che “tutti i loro amici hanno”, eccetera, eccetera…

Come possiamo fare quindi a ridurre il problema ad una semplice discussione, evitando così la tragedia che a loro tanto piace mettere in scena?

Innanzitutto se il discorso è legato ad una questione economica i nostri ragazzi sono abbastanza grandi per capire che in una famiglia ci sono delle priorità e che non è un “capriccio” di noi genitori dire di no a determinate spese (dove possibile proponiamo delle alternative).

In secondo luogo è importante insegnare ai nostri figli che nella vita occorre conquistarsi certi traguardi! Si può fare un modo che incominci a darsi da fare per raggiungere il suo tanto agognato traguardo facendo per esempio i lavori in casa per ricevere la fatidica paghetta, oppure portando a spasso il cane del vicino, o qualsiasi altra cosa vi venga in mente per permettergli di guadagnarsi il loro giusto premio (vedrete che poi forse lo tratteranno anche meglio visto che lo hanno pagato con i loro soldi)!

Approfittate dei loro talenti e sfruttate le loro potenzialità per trovare un attività che sia piacevole, in modo da rendere ancora più accattivante guadagnarsi la meritata ricompensa.

Passiamo ora alla lotta di potere.

Partiamo dal presupposto che all’interno delle relazioni ci sono due piani a livello gerarchico:

  • il piano verticale, ossia tra genitore/figlio, insegnante/alunno, etc.;
  • il piano orizzontale, ovvero tra pari (tra fratelli, tra compagni di scuola, tra colleghi, etc,).

In adolescenza nasce una sorta di lotta interna: ci si accorge di non essere più bambino, ci si sente adulto, ma in realtà non lo si è ancora.

Gli adolescenti si confrontano quindi con i genitori, gli insegnanti, i nonni, etc., come se fossero al loro stesso livello. Cercano di “marcare il territorio”, di allargarlo e di prendersi nuovi diritti.

Ciò è giusto ed è sano, sta a noi genitori trovare il giusto equilibrio mantenendo però i diversi ruoli all’interno della relazione, non per prevaricarli ma perché saremo per forza sempre più adulti di loro.

Cosa possiamo fare quindi per vivere i conflitti in modo più sereno?

  • Incoraggiarli mantenendo però ognuno il proprio ruolo.
  • Accettare che stanno diventando adulti e che devono fare le loro esperienze, anche se dentro ad uno spazio protetto.
  • Non indietreggiare davanti alle loro “arroganti aggressioni” (a me bastava lo sguardo di mio padre per farmi ridimensionare).
  • Ascoltarli! Se urliamo più forte di loro o partiamo dai nostri pregiudizi non arriveremo da nessuna parte…

Mettendo in pratica questi piccoli accorgimenti e vi accorgerete da subito come le discussioni saranno più gestibili e ragionare assieme ai propri figli sarà più semplice. Ovviamente non c’è la bacchetta magica e non dico che non ci saranno più conflitti. Solo si riusciranno a vivere in modo più leggero e costruttivo, permettendo ad entrambe le parti di esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni, riuscendo a capire l’uno le motivazioni dell’altro sentendosi così finalmente capiti ed ascoltati.

 

Post Author: Manuela